Monte Reale
 
Parco Naturale Regionale dell'Antola - storia e territorio
 
 
Istituito nel 1995, il Parco Naturale Regionale dell'Antola comprende una delle zone più caratteristiche dell'entroterra genovese. 
Il territorio si snoda lungo il versante padano dell'Appennino ligure; dalla val Trebbia e l'Emilia ad oriente, alla valle Scrivia e il Piemonte ad occidente.   Alla vetta dell' Antola, mt.1595 slm. la più alta del parco, fa da contraltare il Monte Reale, mt.902 slm, sicuramente due monti con panorami mozzafiato e ambienti che spaziano da dolci crinali verdissimi a versanti rocciosi a strapiombo.
 
Numerose aree di interesse naturale e culturale sono sparse un pò ovunque sul territorio:
- Montebruno con il Santuario e il Museo Contadino
- S.Stefano di Fontanarossa con la chiesa romanica
- il lago del Brugneto
- Pentema antico borgo famoso per il suo Presepe
- i dolci crinali dell'Antola con le suggestive fioriture
- i numerosi e antichi borghi della Valbrevenna
- il Castello della Pietra e la val Vobbia
- le Rocche del Reopasso con le vie ferrate
- il rifugio, la caratteristica e panoramica vetta del M. Reale
 
Le valli del parco ospitano una grande varietà di flora e fauna.
Nei prati splendide fioriture di specie anche rare, in primavera particolarmente suggestiva quella dei narcisi, i prati diventano un tappeto fiorito bianco latte. Tra i grandi mammiferi è tornato il lupo; riprendono credibilità le antiche leggende popolari che lo ricordano numeroso e "cattivo". Numerosi i daini, cervi, caprioli, cinghiali e molte altre specie minori.   Non è difficile vedere volteggiare nel cielo anche il falco pellegrino e il gheppio.
 
Il territorio del Parco è ricco di testimonianze  di secolari attività umane; terrazzamenti, mulini, case rurali, cascinali hanno permesso la sopravvivenza di numerose comunità contadine e mantenuto integro il territorio.  Il trovarsi alla congiunzione di quattro regioni (Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) ha attribuito al monte Antola, per centinaia d'anni, un ruolo importantissimo nel trasporto delle merci tra il mare e le città della pianura.  Per le Vie del sale, a dorso di mulo, passavano merci di ogni tipo, dal sale all'olio al carbone.  Una fitta rete di sentieri attraversa il territorio, il "Monte dei Genovesi" è meta di un antico escursionismo  ormai divenuto tradizione.  In occasione dell'annuale festa di San Pietro, il 29 Giugno, l'osteria/rifugio dei Musante diventava luogo di aggregazione per gli abitanti delle vallate limitrofe e per i numerosissimi gitanti in gran parte provenienti dal genovesato.   Si ballava sull'aia al suono della fisarmonica e si pranzava sull'erba o nel rifugio, oggi ridotto a un cumulo di macerie.
Durante la guerra di liberazione quì si costituirono le prime formazioni partigiane che operarono nella zona. Purtroppo l'altra struttura  in vetta, il rifugio Bensa, è in totale e colpevole stato di abbandono; sarebbe imperdonabile che un altro pezzo di storia di questo monte andasse perduto.
 
Secondo l'opinione di moltissimi il nuovo rifugio è situato in posizione eccessivamente defilata per nulla in sintonia con la storia dell'Antola, ed è troppo invadente con le sue forme e dimensioni "stile condominio", che stridono con la tradizione di queste valli montane.
 
Per maggiori informazioni: www.parcoantola.it